Ultima modifica: 8 Settembre 2013

Esperienze filosofiche

L’esperienza di filosofia dell’Istituto Comprensivo di Trobaso

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Dall’a.s. 2007-2008 l’IC (già Quarto circolo didattico di Verbania) ha scelto di proporre ai bambini e alle bambine della scuola primaria “Bachelet” l’esperienza della filosofia, grazie alla collaborazione con due esperti esterni: la pedagogista Chiara Colombo e il filosofo Fiorenzo Ferrari. Il loro sito è www.filosofiaconibambini.it

Nell’anno scolastico successivo la Onlus milanese “Spazio solidale”, che pubblica il calendario interculturale “L’orologiaio matto”, ho cofinanziato un ampio progetto che si è concretizzato nella realizzazione di laboratori filosofici nella maggioranza delle classi della scuola primaria “Bachelet” e in una formazione degli insegnanti. Il lavoro delle classi quinte è stato poi documentato nel calendario, venduto nelle botteghe del commercio equo e solidale e distribuito nelle librerie dalla EMI. Il calendario riportava una postfazione del Prof. Cesare Scurati dell’Università Cattolica di Milano, che è stato un punto di riferimento nella stesura e nella realizzazione del progetto. Una selezione dei contenuti del calendario è stata pubblicata nel “Diario scolastico Insieme” dell’associazione “Orizzonti Novi” (a cura dell’ex D.S. Osvaldo Repetti). Infine Colombo e Ferrari hanno presentato il loro approccio alla filosofia con i bambini intesa quale educazione interculturale e alla cittadinanza all’International Council of Philosophical Inquiry with Children (Padova 2-4 luglio 2009).

Nell’a.s. 2009-2010 i laboratori di filosofia hanno coinvolto l’intera scuola “Bachelet”, insieme a classi di altre due scuole del Circolo. I moduli rivolti alle classi quarte e quinte si sono integrati con il progetto di istituto “I bambini raccontano il paese” cofinanziato dal Comune di Verbania.

 

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L’anno scolastico si è concluso con il convegno “Io penso dunque siamo” (Verbania, 29 maggio 2010; relatori: C. Colombo, A. Tosolini, O. Brenifier, S. Claris, D. Novara, M. Castoldi. Moderatore: F. Ferrari), cofinanziato dalla Fondazione Comunitaria Vco.

A partire dal convegno si è aperto un proficuo confronto metodologico con la Prof.ssa Sonia Claris dell’Università Cattolica di Milano, la quale ha proposto a sue tesiste di osservare i laboratori verbanesi, e con il Prof. Mario Castoldi, il quale ha curato una formazione degli insegnanti sul tema della valutazione. Inoltre Oscar Brenifier ha tenuto un’ulteriore formazione agli insegnanti della scuola e i nostri esperti esterni si sono formati presso il suo Istituto in Francia.

Le attività sono proseguite negli anni scolastici successivi, dedicando particolare attenzione alla formazione degli insegnanti e nell’ultimo anno scolastico coinvolgendo i rappresentanti dei genitori, che hanno sperimentato i laboratori proposti ai loro figli.

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   Un momento di attività di formazione proposta ad insegnanti e genitori  

 filosofia Si è anche riservato interesse allo scambio con altre esperienze, e nella Unesco Conference “Riunione regionale di alto livello sull’insegnamento della filosofia. Europa e Nord America” (Milano 14-16 febbraio 2011) Colombo e Ferrari sono stati accreditati come esperti dell’IC di Trobaso
Inoltre una proposta di laboratorio è stata accettata dal comitato scientifico del prossimo “International Council of Philosophical Inquiry with Children” (Città del Capo, agosto-settembre 2013).  filosofia
La complementarietà e coessenzialità di pedagogia e filosofia è la chiave metodologica dell’approccio proposto, e la convinzione che filosofia e intercultura presentino profonde affinità sta alla base dell’azione educativa. Proporre ai bambini di lavorare come comunità di ricerca significa innanzitutto accompagnarli nella gestione democratica di regole scelte da tutti e condivise da ciascuno. Ciò consente di aprire all’ascolto, al dialogo e alla correzione reciproca, con l’accettazione delle diversità e la messa a tema dei conflitti. Nessuno vince e nessuno perde, ma si apre una “terza via” che è peculiarità sia dell’intercultura, sia della pratica filosofica: a partire dall’incontro di diverse appartenenze si creano mondi inaspettati, in un processo di sintesi che apre sempre nuovi percorsi. Le intelligenze multiple del bambino sono sollecitate dalla struttura stessa dell’incontro, che muove su piani differenti.  

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  Tre momenti dell’attività filosofica: l’ascolto del testo filosofico semplificato, il dialogo e la verifica. 
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In uno spazio dedicato, i bambini incontrano i grandi maestri della filosofia ascoltando i loro testi originali, semplificati nel rispetto dei contenuti e dello stile. Le parole dei filosofi, con il loro carico di senso, stimolano alla meraviglia, favorita dal pensiero magico, e, insieme, alla riflessione sui concetti, che apre al pensiero logico-operativo. Altre geografie fanno da cornice alla pratica filosofica: in cerchio i bambini dialogano, mentre nel resto dello spazio la filosofia è agita attraverso pratiche manuali e ludico-espressive.
I concetti vengono maneggiati su piani differenti, senza il predominio della competenza linguistica, bensì nella valorizzazione delle intelligenze multiple di ciascuno. In linea con la maieutica socratica, ai bambini non vengono proposte soluzioni, ma stimoli. Il fine è far uscire il bambino dallo stato di minorità, portandolo all’uso autonomo della propria ragione nella molteplicità delle sue espressioni.
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Alcuni momenti di attività filosofiche in classe.
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In ricerca di una visione alternativa e differente da discutere e condividere per arrivare a un obiettivo comune è stato il credito che gli insegnanti hanno riscosso durante la pratica disciplinare quotidiana anche al di fuori delle attività laboratoriali. Senza il predominio della competenza linguistica il pensiero del singolo ha avuto la possibilità di scardinare il pensiero dominante del gruppo, generando in ciascuno dubbi e riflessioni a catena in diversi contesti scolastici. La scoperta delle nuove conoscenze è potuta diventare in alcuni casi ricerca-azione, concedendo all’insegnante il ruolo del supervisore; l’importanza delle risposte ha ceduto il passo alla cura per le domande, stimolando la volontà della scoperta e l’entusiasmo per la ricerca. Non solo, ma la maieutica filosofica è divenuto mezzo utilizzato in maniera spontanea e talvolta inconsapevole per il superamento dei conflitti che normalmente si generano all’interno di un gruppo classe. La sperimentazione attiva da parte di insegnanti e genitori degli stessi laboratori filosofici ha permesso di riportare tutti gli elementi positivi già citati nella pratica quotidiana di ciascuno in spazi e contesti differenti, fornendo stimoli e motivazioni importanti per perseguire il progetto anche in futuro.

 

 




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